E’ strabiliante pensare come le parole possano condizionare le relazioni con gli altri …
Che cos’è la Comunicazione Empatica
La “Comunicazione Empatica”, chiamata anche “Comunicazione Collaborativa o Non Violenta (C.N.V.)”, coniuga gli assiomi della Comunicazione con l’Empatia, ovvero la capacità di entrare in piena “sintonia” con gli altri.
E’ stata ideata, alla metà degli anni Ottanta del scolo scorso dallo psicologo statunitense Marshall Rosenberg ed è conosciuta anche con il nome di “Linguaggio Giraffa”, animale che possiede il cuore più grande fra i mammiferi terrestri (riferimento all’Empatia) ed è dotata di un lungo collo (che richiama la Visione a lungo termine).
A tale Linguaggio, M. Rosenberg contrapponeva quello di tipo “Sciacallo” che, come lo stesso nome richiama, fra riferimento ad una Comunicazione di stampo “aggressivo”, volta ad entrare in contrasto con le altre persone.
Come era solito ricordare: “ogni conflitto è l’espressione tragica di un bisogno insoddisfatto” … capiamo il perché!
Le Regole di Base per Comunicare con Empatia
Nel suo celebre libro “Le parole possono essere finestre oppure muri”, Marshall Rosenberg analizza come il corretto utilizzo delle parole possa avere il “potere” di mediare o addirittura prevenire eventuali conflitti o discussioni.
Il modello della Comunicazione Empatica si basa su 4 regole:
- Osservazioni: le azioni concrete che osservo (vedo/ascolto) e che contribuiscono o meno al mio benessere
- Sentimenti: come mi sento in rapporto a queste azioni
- Bisogni: l’energia vitale in forma di bisogni che stanno causando i miei sentimenti/emozioni
- Richieste: richiedere con chiarezza ciò che potrebbe arricchire la mia vita, senza pretenderlo
Provando a costruire una frase con le 4 regole su esposte della C.N.V., ipotizzando la situazione in cui il nostro vicino di casa stia tenendo il volume della musica, talmente alto da impedirci di dormire, questa potrebbe essere: “con la musica alta non riesco ad addormentarmi (osservazione) ed il giorno dopo mi sento stanco (sentimento); siccome ho bisogno di dormire almeno otto ore (bisogno), posso chiederti di tenere il volume più basso? (richiesta)”.
Gli Effetti sugli Altri della Comunicazione Empatica
Esercitandoci quotidianamente ad utilizzare il “Linguaggio Giraffa”, potremmo sperimentare in prima persona gli effetti della Comunicazione Empatica e constatare come, utilizzando determinate “parole”, potremmo ricevere dalle altre persone non solo un reale ascolto ma anche un fattivo aiuto, da parte loro, per ottenere ciò che chiediamo.
A tale proposito mi preme ricordare una celebre frase di M. Rosenberg: “per raggiungere i vostri obiettivi dovete chiedere, chiedere, chiedere. E se non volete essere gli unici a farlo, dovete chiedere a qualcuno di aiutarvi”.