In quali momenti può essere utile per il Coach adottare la Comunicazione Empatica?
La Comunicazione Empatica nel Coaching
All’interno della Sessione di Coaching, Coach e Coachee “interloquiscono” continuamente fra loro attraverso i vari “livelli” (verbale, paraverbale, non verbale) della loro Comunicazione: il primo soprattutto tramite il “non verbale” (lanciando segnali di contatto con il Cliente, quali sguardi benevoli, sorrisi, cenni di assenso con la testa), il secondo invece con il “verbale” (tramite le parole), con il “paraverbale” (silenzi) e “von verbale” (movimenti del corpo).
Con il termine “Comunicazione Empatica” si fa riferimento ad una particolare tipologia di Comunicazione, fondata sull’Empatia, parola che deriva dal greco “En” (dentro) e “Pathos” (sentimento profondo) e che sta a significare “essere in un sentimento profondo” o “sentire dentro” come se si vestissero i panni del nostro interlocutore.
Pertanto tale modello di Comunicazione, che facilita il “contatto” e la “comprensione”, è particolarmente indicato con alcuni Clienti, una volta che è stato identificato, da parte del Coach, il loro Stile Comunicativo che usano in via preferenziale (le cui categorie principali sono Stile Comunicativo “Passivo”, “Aggressivo” oppure “Assertivo”).
Quando la Comunicazione Empatica può essere adottata dal Coach
La Comunicazione Empatica può essere adottata dal Coach all’inizio del Percorso di Coaching, quando ancora non si è instaurato il “rapporto di fiducia” con il Cliente (con il fine di creare la relazione che facilita l’Alleanza) oppure in particolari momenti della Sessione per rimuovere alcuni “Blocchi” (legati alla sua Autostima o Autoefficacia) che potrebbero inibire il Coachee, fin dai primi incontri, nel raggiungimento dell’obiettivo finale prefissato.
Infatti il Coach può imprimere alle parole del suo Linguaggio Verbale, tramite la Comunicazione Empatica, una valenza ed un significato maggiore se queste sono accompagnate dalle sue Emozioni e dalle sue Percezioni interiori.
Frasi e Domande che il Coach può rivolgere al Coachee secondo lo Schema della Comunicazione Empatica
A titolo di esempio, possiamo riportare alcune Domande o Frasi che il Coach può formulare con tale Modello di Comunicazione, che contempla l’Osservazione, i Sentimenti, i Bisogni e la formulazione delle Richieste.
Nel caso di un Cliente che adotta principalmente uno Stile Comunicativo “Passivo”, per favorire il senso di fiducia in se stesso, il Coach potrebbe porre la seguente domanda: “Cosa penserebbero di te i tuoi amici, nel sapere che hai raggiunto il tuo obiettivo?”; mentre la frase “Provo spavento quando sento le critiche che rivolgi ai tuoi colleghi, perché avverto la necessità di lavorare con te sul tuo Obiettivo e vorrei vederti più focalizzato a trovare il modo per raggiungerlo” potrebbe essere rivolta ad un Cliente con Stile Comunicativo “Aggressivo”, per far aumentare in lui il senso di rispetto verso gli altri. Infine il Coach potrebbe chiedere ad un Cliente “Assertivo”: “Come ti sentiresti se tu dovessi iniziare le Sessioni di Coaching in ritardo?”, per suscitare in lui un maggiore rispetto verso gli altri.